Palazzo assessorile - Cles (Tn)

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Il Palazzo Assessorile sorse nel XII-XIII sec. come un’antica casa-torre con cinta muraria, eretta a sua volta sui ruderi di un precedente analogo edificio, di cui il recente restauro ha messo in luce le fondamenta.
La torre è ancora ben visibile su ognuno dei quattro piani del palazzo ed in particolare al piano terra e al primo piano in cui le due sale con la colonne centrale ne definiscono l’ingombro; se ne può apprezzare inoltre lo spigolo nord-est , le feritoie e l’antica facciata orientale esterna, oggi inglobata nel palazzo.
Verso la metà del Quattrocento venne realizzato, al posto della torre, un maestoso palazzo civico che divenne la sede dell’Assessore delle Valli. L’edificio austero, imponente, massiccio, privo di copertura e con le merlature in bella evidenza, fu dotato fin da subito di grande eloquenza architettonica.
Numerosi gli affreschi che decorano in modo sublime i locali ai vari piani del Palazzo, recuperando motivi mitologici e rappresentazioni bibliche in un magnifico allestimento scenografico.
Il terzo piano adibito a carcere recludeva i detenuti i quali incisero firme, pensieri, date, disegni e drammatiche testimonianze che ancora oggi stupiscono per il livello culturale dimostrato dai carcerati. Tali affreschi sono stati portati alla luce grazie ai recenti interventi di restauro.
Le numerose fessure e i dissesti riscontrati in diverse parti del Palazzo, infatti, hanno reso necessario intervenire con importanti lavori di recupero e consolidamento delle strutture lesionate e restauro degli affreschi e degli intonaci danneggiati.
Il Palazzo presenta murature in pietra e laterizio e la copertura è lignea.

L’intervento di consolidamento presso il Palazzo Assessorile di Cles rappresenta un esempio particolarmente significativo per la trattazione delle problematiche che interessano il campo degli ancoraggi iniettati nelle murature storiche in quanto, l’applicazione della tecnologia Bossong, ha permesso di intervenire per la soluzione di diverse problematiche, valutando, per ogni singolo intervento, la soluzione che meglio potesse garantire un giusto compromesso tra sicurezza e conservazione.
Nell’ottica del restauro conservativo, infatti, gli ancoraggi Bossong con calza possono essere sfruttati nel miglior modo nei casi in cui siano presenti numerosi intonaci pregiati o affreschi come nel caso del Palazzo in oggetto; inoltre, le eventuali problematiche legate alla compatibilità con i materiali che costituiscono il substrato, possono essere superate considerando che il contatto tra il materiale da iniezione e la muratura è limitato alla sola superficie cilindrica del foro è ciò costituisce una maggiore sicurezza contro eventuali reazioni chimiche.
Gli interventi di consolidamento, mediante tecnologia Bossong, hanno coinvolto le pareti perimetrali e le pareti di spina ai vari piani del palazzo permettendo di effettuare:

  • cuciture delle lesioni in corrispondenza degli architravi delle aperture;
  • cuciture tra la parete perimetrale e le pareti di spina;
  • connessioni tra le diverse porzioni di muratura separata da lesioni e dissesti offrendo una migliore resistenza dei setti murari anche in corrispondenza dei carichi concentrati;

In seguito, le superfici interessate dall’inserimento dell’ancoraggio, sono state stuccate e intonacate per rendere l’intervento di rinforzo invisibile.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO:

  • ancoraggi orizzontali passanti iniettati con doppio bulbo di malta per la cucitura delle pareti di spina e perimetrali e delle lesioni degli architravi - lunghezza totale variabile da 16,00 a 24,00m - inseriti nello spessore della muratura, con manicotti di giunzione e con iniezioni effettuate da entrambe le teste dell’ancoraggio;
  • ancoraggi orizzontali ciechi iniettati con doppio bulbo di malta per la cucitura delle pareti di spina per preservare le superfici affrescate - lunghezza totale variabile da 6,65 a 15,5m - inseriti nello spessore della muratura, con manicotti di giunzione, iniezioni effettuate dalla sola testa dell’ancoraggio libera;

ANCORAGGI > mod. GBOS 20-60 P costituiti da barra tipo GBOS 20/304 in acciaio inossidabile AISI 304  con filettatura continua su tutta la lunghezza, complete di calza per il controllo dell’iniezione della malta, appositi tubicini di iniezione, connessioni (manicotti di giunzione) in acciaio inossidabile AISI 316 (A4) e malta Presstec specifica per iniezioni con calza

  • ancoraggi orizzontali ciechi iniettati con singola calza di malta per la cucitura dei bovindo e la muratura della parete ovest - lunghezza totale 2,80 a 4,00m - inseriti nello spessore della muratura e iniezioni effettuate dalla sola testa dell’ancoraggio libera;

ANCORAGGI > mod. GBOS 20-60 P costituiti da barra tipo GBOS 20/304 in acciaio inossidabile AISI 304  con filettatura continua su tutta la lunghezza, complete di calza per il controllo dell’iniezione della malta, appositi tubicini di iniezione e malta Presstec specifica per iniezioni con calza

  • perforazioni orizzontali realizzate con carotatrici con sonda diamantata con funzionamento a sola rotazione - lunghezza da 2,80 a 24,00m.

Committente: ALTO Soc. Coop. – Orvieto (Tr)
Progettazione architettonica e Direzione dei lavori: Arch. Giovanni Marzari
Progettazione strutturale: Ing. Franco Decaminada
Impresa esecutrice: Diamantech – Nuvolento (Bs
Perforazione e Posa: Diamantech – Nuvolento (Bs) - Installatore Certificato Bossong spa
Fornitura e consulenza tecnologia Bossong: Bossong spa - Grassobbio (Bg)